mercoledì 5 gennaio 1994

Alle origini del cambiamento, anche di quello possibile con Massimo Carlesi

Una testimonianza su come Prato, già quindici anni fa, iniziava a cercare il necessario cambiamento. C'era anche Massimo Carlesi e dobbiamo riconoscere che anche lui è figlio della nostra volontà generale di darci una mossa. Lui ha fatto un percorso interno al centrosinistra e oggi ne è diventato, credibilmente, l'interprete. Tanti altri e io abbiamo fatto un percorso di opposizione civica e liberale, finendo con il diventare i precursori del Popolo pratese della libertà...

Questa testimonianza la avevo già resa pubblica sul sito di Alessandro Antichi. Sono felice di postarla anche qui.

Verso un polo dei valori

Il documento elaborato dal "Circolo dei circoli"*, l'ultima versione, del 5 gennaio 1994



Prato ha bisogno di un profondo cambiamento; una svolta storica, non solo politica; un ricam­bio di classe dirigente, non solo un passaggio di cariche; una liberazione di energie, coraggio, capacità, intraprendenza, speranza, non un voto per lasciare le cose come stanno.

Le prossime elezioni comunali, le prime con l' elezione diretta del sindaco, sono un' occasione per un impegno in prima persona di coloro che sono ancorati a dei precisi valori; che si sento­no espressione, sia pure sempre parziale, della società civile; che sono portatori di esperienze non compromesse con le passate gestioni amministrative.

Per realizzare questo cambiamento abbiamo deciso di tenere dei forum pubblici, in modo itine­rante, nei diversi paesi di Prato.

Dai forum è emersa la necessità di mettersi al servizio del bene comune della città e dei paesi di Prato, secondo il principio per cui i nostri partiti, movimenti, gruppi e circoli sono strumenti per la ricerca del buongoverno e non apparati che antepongono i propri interessi a quelli della comunità.

In ogni altro livello politico locale o nazionale noi conserviamo la nostra libertà di persone e di gruppi e non cederemo a logiche o fedeltà di schieramento e di apparato.

La nostra collaborazione per la candidatura di un nuovo sindaco e per una legislatura di cam­biamento è e sarà possibile solo in quanto assolutamente libera da secondi fini e da calcoli di carriera politica o di partito.

Siamo convinti che il comune di Prato, a cominciare dai suoi vertici, abbia bisogno di una ritro­vata indipendenza spirituale e culturale, ancora prima che politica, dopo la stagione del cini­smo e dell' irresponsabilità delle burocrazie.

Riteniamo di poter creare un "polo dei valori" che permetta l' autocandidatura, a primo sindaco pratese eletto dal popolo, di una persona nuova e credibile, che venga da una vita di studio e di lavoro.

Ciascuno di noi intende sostenere una riscoperta della dignità della vita umana: dal concepi­mento all' accoglienza concreta, dalla tutela della salute alla protezione nel tempo della nascita e della morte.

L' ente locale dovrà mettersi al servizio di questi valori coinvolgendo le risorse presenti nell' ambito del volontariato, dell' associazionismo, della società civile.

Tutte le regole, gli strumenti, le strutture, le persone, gli enti e le aziende comunali devono tor­nare al servizio dei cittadini, cioè di ogni persona umana che vive a Prato,, considerata come soggetto concretamente portatore di diritti e di doveri.

Il comune deve strutturare l' ufficio imposte in modo efficiente e cristallino, mettendolo in grado di operare contro l' evasione fiscale, anche e soprattutto per poter diminuire la pressione tribu­taria sui cittadini.

L' amministrazione locale deve adoperarsi per la ricostruzione della legalità e della fiducia, anche richiedendo il rinnovamento e il potenziamento degli uffici finanziari, di polizia, di rap­presentanza dello stato e della regione.

Le strutture, gli uffici e le aziende devono funzionare in economia, trasparenza, rigore, principi chiari di imprenditorialità, garantendo in ogni caso solidarietà alla persona e alla famiglia e non alle burocrazie.

Deve iniziare la costruzione di una città senza barriere, accessibile in ogni suo angolo ai di­sabili, ai bambini, agli anziani, a cominciare dalla correzione di marciapiedi e scalini e dalla moltiplicazione di segnaletica specifica e di iconografia adeguata.

La città deve moltiplicare i luoghi di accoglienza ed i punti di informazione e tenere aperti al pubblico i propri uffici, in modo da essere leggibile e comprensibile, oltre che per i suoi citta­dini, per i visitatori, i turisti, gli stranieri.

Nell' interesse nostro e delle future generazioni, dobbiamo operare per la conservazione eco­logica dell' ambiente e la salvaguardia del nostro territorio, ponendo nuovi e più severi limiti alle devastazioni di un malinteso sviluppo, alla cementificazione, alla crescita di produzioni e consumi inutili se non pericolosi, ai consumi idrici, all' inquinamento dell' aria.

La raccolta dei rifiuti deve essere pagata da chi effettivamente li produce e da chi non è dispo­nibile a differenziarli e a riciclarli.

Lo smaltimento dei rifiuti deve basarsi sulla molteplicità dei centri di raccolta, sul contributo delle iniziative private e di quartiere, sull' esistenza di molti impianti di modeste dimensioni e di varia tecnologia, più facilmente controllabili e sostituibili nel tempo.

Finalmente potremo fare un nuovo piano regolatore che restituisca dignità e bellezza alla vita di paese, che fermi il degrado idrogeologico e renda possibile la rinaturalizzazione di alcuni torrenti e gore, nonché il mantenimento od il ripristino di aree umide e laghetti, che conservi la presenza nel comune di un verde spontaneo, che incentivi i cittadini ad investire nell' abbelli­mento e nel restauro delle proprie proprietà.

Il centro storico non è l' unico luogo della città da recuperare, abbellire, rendere più accogliente e più abitabile, perché ci sono altri centri, chiese, antiche case coloniche, frazioni, che hanno dei valori artistici e architettonici da recuperare e valorizzare per la vita culturale e turistica di Prato.

Prato deve avere strade integralmente pedonalizzate nel centro storico e nei paesi, zone a traffico limitato per i residenti, parcheggi ben distribuiti.

Le linee di trasporto pubblico devono essere essenziali, pubblicizzate, incentivate, ben servite, di facile consultazione anche per chi non conosce la città, di grande stabilità nel tempo, con procedure di pagamento il più possibile automatizzate.

Per la diversificazione economica di Prato ci sono possibilità nei campi del recupero edilizio e dei restauri, del turismo, dell' agricoltura tradizionale e biologica, del rilancio di piccolo artigia­nato, maestrìe, botteghe, studi, della crescita di circoli, cinema, teatri e cultura, purché si dia spazio all' iniziativa privata e a gente che crede veramente nel lavoro e nella creatività perso­nale.

Prato deve valorizzare il pluralismo educativo, potenziando i servizi comunali per tutte le scuole e incentivando nuovi progetti scolastici, formativi, universitari, sia pubblici che di coope­rative, comunità, associazioni e privati.

Questi sono solo i primi punti unificanti di questa riscoperta di tradizioni e libertà, di questa coalizione civica di valori apertamente proclamati ed interessi trasparentemente perseguiti.

I veri e propri programmi di lavoro dovranno essere elaborati dal sindaco autocandidato che avrà superato le primarie che il nostro "circolo dei circoli" intende celebrare.

Il sindaco autocandidato dovrà enunciare chiaramente le cose che si possono fare in quattro anni di buongoverno e nominare le persone che ritiene idonee ad affiancarlo sin dalle prime battute della campagna elettorale.

I cittadini, espressione di questo schieramento, che si candideranno a sostenerlo nel prossimo consiglio comunale, rispetteranno l' autonomia del sindaco, svilupperanno con libertà la propria visione del bene comune di Prato e forniranno alla nuova amministrazione un sostegno co­struttivo sui grandi indirizzi della vita cittadina.

I pratesi devono votare nella primavera del 1994 per liberarsi al più presto di un' amministra­zione che si è messa in campagna elettorale, a spese della cittadinanza, senza che le elezioni fossero state convocate.

I consiglieri comunali, i consiglieri di quartiere, i rappresentanti e i dirigenti eletti negli enti e nelle aziende collegate al comune, sono invitati a contribuire affinché questa scadenza sia ri­spettata, dimettendosi collettivamente e contestualmente entro giovedì 10 marzo 1994.

Dopo il varo di questo manifesto per "un polo dei valori", i firmatari promuoveranno una raccol­ta di adesioni, personali e organizzate e la raccolta di candidature per la carica di sindaco, al fine di poter tenere al più presto le consultazioni primarie e dare inizio alla campagna elettorale amministrativa.

redatta da Massimo Carlesi, Cristina Pacini, Mauro Vaiani

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* Cos'era il "Circolo dei circoli"


Di questo primo tentativo di dar vita a un "polo dei valori" per cambiare Prato, si resero protagoniste persone dei partiti, dei movimenti, della società civile, in anni di profonda turbolenza politica in tutta Italia, nel 1993-1994. Riproduciamo di seguito le date e le circostanze degli incontri che, poiché si tenevano nei circoli delle parrocchie pratesi, furono chiamati il "Circolo dei circoli".

La spinta iniziale fu data dagli esponenti verdi e civici che mercoledì 21 luglio 1993, al circolo ARCI Terminale, costituiti come gruppo di studio "Tradizioni & Libertà", misero a punto e pubblicarono il testo della lettera aperta "L' autunno del partito-stato".

Dal loro appello presero le mosse cinque incontri pubblici:

1) Venerdì 17 settembre 1993, al circolo ACLI Sacra Famiglia, incontro pubblico sulla possibilità di far emergere a Prato nuove candidature e nuovi valori. Ospite: il gruppo di studio "Tradizioni & Libertà" insieme alla nascente "Rete" (il movimento promosso da Orlando, Dalla Chiesa, Novelli) del Distretto pratese.

2) Venerdì 8 ottobre 1993, al circolo MCL S.Giusto, incontro pubblico sull'autonomia e l'indipendenza spirituale, prima che politica, di un possibile sindaco autocandidato ed alternativo all'amministrazione del PCI-PDS. Una alternativa possibilmente espressa dalla società civile, scelto attraverso assemblee pubbliche e primarie. Ospite: l' MCL provinciale. Protagonisti Claudio Martini e Enrico Mencattini.

3) Venerdì 5 novembre 1993, al circolo ARCI Figline, incontro pubblico sulla conservazione del territorio. Ospiti: Fioravante Scognamiglio e Vittorio Giugni, esponenti dei Verdi di Prato.

4) Giovedì 2 dicembre 1993, al circolo MCL Paperino, incontro sul rinnovamento della pubblica amministrazione. Ospite: Francesco Perretta, dei popolari per la riforma.

5) Lunedì 10 gennaio 1994, al circolo di Grignano, incontro sulla solidarietà e i servizi sociali, con l'analisi della carta degli intenti redatta da Carlesi, Pacini e Vaiani. Ospite: Massimo Carlesi, esponente del mondo cattolico.

L'iniziativa si indebolì per la scelta degli esponenti del mondo cattolico più orientati verso valori socialisteggianti e di sinistra, di sfilarsi dal progetto di costruzione di una alternativa. Alcuni di loro, fra cui proprio Massimo Carlesi, assunsero poi delle cariche nelle amministrazioni della continuità del Centrosinistra.

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